Perché Narcisisti e Borderline sono cosi’ attratti l’uno dall’altra? Quali sono gli “incastri” d’amore del Cluster B?
Arriva un momento nella vita di ogni psicologo clinico, nel quale ci si chiede se alcune coincidenze o complementarità (“incastri”) tra persone siano del tutto casuali o regolate da fattori psicodinamici ben precisi.
Chi si rivolge al mio servizio per chiedere aiuto, essendo io specializzata nelle dinamiche di relazione caratterizzate da alta drammaticità, quasi sempre mi pone la stessa domanda: PERCHÉ’ SE MI HA FATTO SOFFRIRE, NON RIESCO A DIMENTICARLO/A E SE È COSI EVIDENTE CHE SIA UNA PERSONA TOSSICA O NEGATIVA, PERCHE’ NON RIESCO A LIBERARMENE? PER FAVORE MI MANDI IN UNA CLINICA DI DISINTOSSICAZIONE.
Semplice, perché il cervello non funziona in modo intelligente, ma per “associazione” ponendoci di fronte qualcosa che di fatto già conosciamo per vecchi schemi o ferite, ma che cela in se anche un insegnamento, una “zona prossimale” di apprendimento evolutivo; quella persona quindi, condivide con noi le medesime difficoltà relazionali, le compensa in modo attivo/overt o passivo/covert, a seconda della posizione che vogliamo prendere inconsciamente nella relazione (colui/colei che aiuta o colui/colei che si appoggia).
Le relazioni complementari ad un livello di gravità medio –bassa (nevrotico), celano in sé molti aspetti di potenziale crescita psico-affettiva, sono cioè sfide, ma come tutte le sfide, se uno dei due giocatori cede, peggiora, cambia, non collabora, saltano gli accordi e si può arrivare ad uno stallo profondo che conduce ad un conflitto di gravità peggiore (borderline) o gravissimo (delirante psicotico) caratterizzato da intensa aggressività diretta o indiretta.
Quando mi chiedete se un vostro partner è più borderline, istrionico, narcisista etc.… io vi risponderei cosi:
Qual è l’elemento che accomuna TUTTE LE PERSONE DEL CLUSTER B?
LA PAURA DELL’ INTIMITÀ’. Ognuno nel cluster B ha il suo livello di tolleranza dell’intimità.
Ah sì? E io empatico che paure ho? Io voglio entrare in intimità con gli altri!!! SBAGLIATO.
Tu vuoi entrarci al tuo livello di funzionamento, “mi occupo di te” perché questo ti fa sentire di avere maggiore controllo su te stesso, ti protegge dal timore di essere abbandonato/a… ma non ti mette in una posizione di reale reciprocità nelle relazioni.
Ecco che il cluster B può essere visto come un gruppo eterogeneo di persone con una “paura fottuta” (ed è il termine più tecnico che ho trovato) di entrare in relazione con l’altro.
La paura cambia in base alla gravità del funzionamento della personalità. Non cade il mondo se sono narcisista o borderline o istrionico ma QUANTO? A che livello di rigidità funziona la mia personalità?
Nasce un dubbio, come può essere vero questo se alla fine NARCISISTI E BORDERLINE SONO SEMPRE ALLA RICERCA DI EMOZIONI, ATTENZIONI, STIMOLI O DI UN AMORE NUOVO!!!!??
Sbagliato, queste persone fanno difficoltà a gestire le loro emozioni e sono alla ricerca disperata di uno specchio che gli fornisca una chiave simbolica (spesso il sesso o la negazione dell’importanza di esso) per aprire l’armatura, qualcuno che li aiuti ad abbattere la corazza, tuttavia la corazza è l’elemento essenziale con cui entrano nella relazione e PROVATE A TOGLIERGLIELA O A TOGLIERVELA! Circolo vizioso.
STARE IN RELAZIONE implica tutta una serie di abilità: saper comunicare in modo efficace concentrandosi sul senso e non sui dettagli che attivano le nostre paure, saper elaborare e restituire in modo assertivo le proprie emozioni, negoziare, entrare in empatia con l’altro, uscire dall’egoismo infantile, perdonarsi, avere pazienza, costruire. etc.
Narcisisti, Borderline, Istrionici condividono quindi la stessa ferita di “sfiducia-abuso”, “deprivazione affettiva” e “abbandono”; queste persone fanno difficoltà a mantenere una “costanza di oggetto” (sapersi rappresentare il valore e la presenza emotiva di una persona anche in sua assenza, un po’ come dire se non vedo una cosa non esiste, se non me la ricordi costantemente per me non esiste) e come asseriva Melanie Klein a percepire una persona come INTERA ossia essere in grado di percepire ed accettare simultaneamente le qualità buone e cattive degli altri.
La costanza d’oggetto include anche la capacità di ricordare i volti e altre caratteristiche positive associate ad una persona.
Avrete fatto caso che quasi tutti i narcisisti, gli istrionici e i borderline fanno fatica a sopportare una relazione stabile, che tuttavia ricercano in modo attivo e disperato.
Una volta finita la novità, che spesso si consuma in una zona di comfort, inizia il gioco delle parti mosso internamente dalla paura del legame, la competizione del potere, i silenzi, le sparizioni, le privazioni, i ricatti affettivi…
Queste persone oscillano tra due visioni estreme e di sé stessi e degli altri: o sono “tutti buoni” o “tutti cattivi”.
Sono in perenne conflitto tra sentirsi al sicuro e ricerca della novità, ma soprattutto non riescono a tollerare la frustrazione, il sacrificio implicito nelle relazioni di lunga durata. Si sentono spesso abusati o in gabbia e per questo devono sempre ricercare una VIA DI FUGA.
Ecco che la percezione degli altri e di sé stessi varia anche in base all’umore, che nel cluster B è quasi sempre tendente al ciclotimico o al disforico aggressivo: se vedo l’altro TOTALMENTE BUONO mi estraneo dal considerare elementi negativi che poi una volta emersi, trasformeranno quella persona in un MOSTRO da cui allontanarsi e via dicendo in una sorta di straziante elastico tra ritiro e slancio verso il mondo esterno.
UN altro dettaglio da non sottovalutare è la scissione SESSO/AMORE.
Le persone del cluster B sono accomunate da una visione isterica della sessualità: la ricercano come conferma, la esibiscono come stimolo per ottenere approvazione, vi passano attraverso con una certa facilità per conoscersi, ma poi se ne sentono minacciati in termini di sicurezza e per questo dopo un primo periodo di compulsiva ricerca dell’altro, entrano in uno stato paranoide, perdono rapidamente interesse perché si sentono DOMINATI o ABUSATI come oggetti oppure vorrebbero controllare il partner ossessivamente; non riescono a lasciarsi andare completamente con una persona con cui condividono la loro interiorità. Per questo motivo scelgono come compagno fisso una persona stabile e affidabile che spesso de-sessualizzano dopo poco relegandola al ruolo di “genitore” o di “sorella/fratello/amico/amica” ed evadono fuori dalla coppia alla ricerca di stimoli e di conferme narcisistiche del loro valore come donna o uomo. Nel caso contrario, il peggiore… ricercano come partner una persona che rifiuta l’intimità, che li svaluta così da confermar loro la ferita narcisistica di base, spesso risalente a un rapporto edipico malato con un genitore.
Secondo Melanie Klein la mancanza di queste due caratteristiche (costanza e interezza dell’oggetto) è la base dell’incapacità di relazionarsi in modo sano in seguito ad uno sviluppo psico-affettivo traumatico, che impedisce di fatto l’accesso ad una vera intimità con gli altri.
Per questo è molto facile che una persona con un disturbo di personalità del cluster B si innamori di un suo simile, magari con un funzionamento più grave o meno grave a seconda della posizione che vuole prendere nella relazione.
Un altro dettaglio che merita di essere specificato è la gestione dei confini.
Narcisisti, Border e Istrionici riescono ad entrare in contatto molto rapidamente, sono persone da “colpo di fulmine” e non necessitano di lunghi periodi di conoscenza per entrare in relazione tra loro (si diventa immediatamente UNICI), anche se poi a queste rapide idealizzazioni seguono cocenti svalutazioni e strazianti abbandoni.
La differenza tra un border e un narcisista è che il primo è innamorato dell’amore, ricerca contatti e stimoli per colmare un senso di vuoto e abbandono perenne e si accontenta dell’altro, evitando di fare i conti con la realtà e con elementi che possano allontanarlo/a dal partner. Per questo motivo, appaiono noncuranti del pericolo o del rischio di restare con una persona, poiché inconsciamente per loro vi è il rischio più grande di essere abbandonati.
I borderline hanno spesso avuto padri/madri narcisiste e per questo sono abituati ad entrare in conflitto col genitore cattivo, ma di fatto a dipenderne psicologicamente e spesso economicamente; per questo entrano in una spirale masochista ed autodistruttiva con il/la narcisista patologica.
La dipendenza del borderline è data dal fatto che non sente di poter affrontare una vita adulta da solo/a.
I narcisisti o gli istrionici ricercano un partner che ne confermi la grandiosità o permetta loro di accrescerla in termini di autostima, uno specchio valido. In questo processo omettono di valutare le caratteristiche dell’altro e non appena si verifica un “calo prestazionale” un “difetto” nell’oggetto acquistato, lo regalano, lo mollano o lo svalutano. Cercano di controllare l’altro attraverso il denaro, la manipolazione e la seduzione, ma di fatto lo/la vedono solo come un oggetto di loro proprietà.
Ecco perché narcisisti, borderline o istrionici ricercano cose diverse da una relazione, ma condividono (a differenti livelli) l’handicap empatico.
Il/la narcisista ha un progetto di vita chiaro in cui tu sei parte attiva, devi collaborare come lui/lei ha deciso, pena l’esecuzione capitale; si preoccupa degli aspetti formali, di cosa pensano le persone, non a caso è difficilissimo stanarli/e, se non all’interno della loro vita personale (fuori casa brillanti e apprezzati, in casa coi familiari distaccati/e, abusanti e anaffettivi/e).
L’istrionico ricerca una conferma della sua elevazione e della possibilità di esporsi, ricercando un pubblico attonito da sedurre, persone empatiche o strategiche a cui appoggiarsi e che possano prendersi cura di lei/lui, a volte con premeditazione a volte meno; è inconsapevolmente emotivo/a e seduttivo/a, infantile e polimorfo/a, non sa assumersi responsabilità adulte, ma adotta condotte moralistiche, intellettualizza, ma non concretizza.
I borderline ricercano amore incondizionato, puro e continuo, attenzioni e conferme, ma di fatto data l’ impossibilità di ricreare la madre/padre idealizzata/o e perfetta e star dietro a un bambino spaventato nel corpo di un adulto spaventante non è facile.
All’inizio quindi appare tutto idilliaco poiché tutte le persone che rientrano nel cluster B sono attratti/e da persone con problematiche emotive, in seguito però terminata la fase di idealizzazione, emergono le reciproche sfumature.
È nell’accettazione e nel confronto su queste “ombre” che si nasconde il successo della relazione e un’opportunità di maturazione; tuttavia le difese primitive dei narcisisti, border o istrionici includono in primis proiettare le proprie ombre sugli altri.
Immaginiamo quindi quale guerra, quando scartando il pacco tutti e due si convincono che l’altro lo ha “fregato”.
La sfiducia sulle relazioni è un altro leit motiv della faccenda.
Per questo panorami relazionali idilliaci si trasformano in guerre di rancore tra bambini spaventati ma che imbracciano un fucile…, recriminazioni, drammi teatrali in cui si coinvolgono terze persone e a cui assistono parenti, amici, legali, rappresentanti della giustizia e ahimè i bambini.
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Se pensi di essere in una relazione di co-dipendenza con un tuo simile del Cluster B penso possa esserti stato utile questo articolo.
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Dedicato a P.
Complimenti dottoressa! Ho letto con interesse i suoi articoli, è molto chiara ed espansiva. Leggendola, oggi ho capito più cose di quanto già sapessi. Amo la psicologia, in particolare queste tematiche in quanto ho sofferto e continuo a soffrire per Amore. Ho fatto anche un percorso, ma sono sempre allo stesso punto. Mi innamoro, o meglio, sono molto attratta da uomini Narcisi. Da anni cerco di capire il problema, vorrei avere una vita di coppia normale, ma niente è sempre sofferenza. E, adesso capisco che non è responsabilità unica dell’uomo Narciso. Credo di capire che sono io il mio problema. Sono sempre alla ricerca di un uomo che colmi la mia fame di affetto di attenzioni, di coccole, e cado sempre nelle braccia di narcisi che mi odiano, mi usano, mi distruggono. Spesso mi illudo che magari potremmo “curarci” reciprocamente, io sono disponibile a fare qualsiasi cosa pur di stare bene, ma i miei patners non ne vogliono sapere, pittosto spariscono.
mi dispiace è proprio cosi’ nella collusione.. deve cercare di intercettare questa faccenda prima di innamorarsi e scegliere attivamente come muoversi.
grazie infinite. illuminante.
ho letto anche gli altri suoi articoli su np e da.
Buonasera, mi chiamo Margherita, ho avuto, una relazione con un narcisista molto cattivo, ma io sono una persona molto forte, e ho bisogno di capire, per quale, motivo lo lasciato io, ma mi manca tanto, ma non voglio più tornare con lui, mi ha tradito per 10 anni, era un mio marito negli anni 90,ci siamo lasciati dopo due anni di matrimonio, poi nel 2011 ho chiesto io l’amicizia su Facebook, e siamo tornati insieme dopo, 28 anni, lui mi ha risposta nel 2014, era una storia molto di complicità, e molto magica e molto, mi era innamorata follemente, ma lui mi diceva sempre sei l’amore della mia vita, e io ci credevo molto in quella relazione, mi lascia e mi prende a suo piacimento, ora ho avuto la forza di lasciarlo, perché ha quanto pare ha trovato una donna con i soldi più vecchia di lui con le spesse patologia,..
” Articoli ” come sempre preziosi e ricchi di mille sfumature , in particolare per chi come me è ancora alla ricerca di se stesso.
Grazie
grazie a te! questo l’ho particolarmente sentito.. è veramente frutto di tanto studio clinico diretto..
Buonasera d.ssa Silvia,
le sue letture ed i suoi video mi hanno fatto capire che ho vissuto per 13 anni con un narcisista perverso. Dopo anni di violenze psicologiche e fisiche sono scappata di casa, con un figlio minore. Nonostante mi fossi allontanata, lui non ha mai smesso con le sue vessazioni, terrorizzandoci a me e mio figlio. Ho finito per denunciarlo per stalking, maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale e con l’ottenimento del Divieto di avvicinamento, un po’ ho respirato. Credevo di aver trovato finalmente la pace, ma la Giustizia italiana ha dei tempi lunghissimi, il Divieto e scaduto e lui, con la scusa di nostro figlio, ha ripreso nuovamente a tormentarmi con le sue email lunghissime e contorte, dove nega tutto quello che ha fatto e l’unica responsabile sono io.
Dopo l’allontanamento da lui ho subito violenza verbale, callunia e diffamazione e altri abusi materiali, che ho sempre denunciato, ma dalla giustizia italiana non ho avuto risposta.
Mi è stata pignorata anche la casa familiare di cui sono comproprietaria.
Ho chiesto la separazione e lui me la sempre negata. Lui ha sempre avuto una bella parlantina e durante le varie udienze in Tribunale riusciva a spostare l’attenzione dal vero problema, alzando la voce e raccontando menzogne.
Ora rischio che mi viene portato via mio figlio, 14 enne. Il giudice civile mi ha già tolto l’affidamento, lasciandolo collocato con me, dicendo che per le scelte che riguardano mio figlio, non sono in grado di comunicare con mio marito. Come fai a spiegare che con uno così non si arriva da nessuna parte, che non mantiene nessuna promessa, che le sue menzogne sono facilmente smascherabili, che parla tanto che si preoccupa del figlio, ma non gli dà il mantenimento e non si preoccupa dove dorme e cosa mangia, non firma neanche per la scuola scelta dal figlio.
Ora rischio anche che mi portino via mio figlio, perché la CTU usa contro di me l’alienazione parentale, non tenendo conto della violenza assistita che mio figlio ha subito per anni. Anche se è così evidente, c’è un processo penale ancora in corso. La CTU dice che mio figlio ha metabolizzato bene le violenze del padre.E lui continua a fare la vittima in tutto ciò, fa il padre premuroso, senza provvedere a un bel niente, parlando male di me e insultandomi anche di fronte alla CTU, che non fa che giustificare il suo atteggiamento aggressivo.
Sono basita di fronte a tutta questa situazione e al suo modo di rigirare la frittata.
Avevo messo in atto il NO CONTACT per un periodo, funzionava, comunicavo soltanto tramite l’avvocato, ma la CTU e l’assistente sociale a cui è stato affidato mio figlio, con la scusa della bigeniorialita’ mi obbligano a comunicare con il padre, come se fosse una persona normale.
Da una situazione così come faccio ad uscirne fuori?
Questo è un film dell’orrore signora che vedo ogni giorno.
Ragazzini che chiedono di STARE CON LE MADRI E CHE NON VOGLIONO VEDERE IL PADRE/MADRE E VENGONO COSTRETTI.
Non si rendono minimamente conto del danno che questo buonismo legato alla bigenitorialità sta generando. Persone DONNE E UOMINI costretti a collaborare con PSICOPATICI per il bene dei loro figli, quando i figli dovrebbero vederli in modo controllato e ad ogni modo, le vittime andrebbero protette.
lei ha avuto la colpa (se cosi vogliamo chiamarla) di cadere nella trappola signora di concentrarsi sul conflitto con lui….e di ragionare in modo infantile. SI LA OBBLIGANO PERCHE’ AIHME’ DEVE PARLARCI PER AIUTARE SUO FIGLIO.
La corresponsabilità in co-dipendenza della vittima viene vista come UNA COLPA ASSOLUTA e il fatto di averci fatto un figlio UNA CONDANNA che ti fanno scontare a vita, fino ad odiare te stesso e ad ammalarti.
Se le violenze inoltre non sono comprovabili da denunce e referti, per loro non esistono.
La violenza psicologica in italia non esiste.
Se le hanno tolto la custodia è perché la vedono in difficoltà emotiva ed economica, ma non toccano mai la madre quale fulcro.
Se la situazione che mi delinea è cosi come la descrive lei,
LUI VUOLE TORMENTARE LEI….oppure è convinto che sia lei pazza… e vi state contentendo il figlio.
E’ in questi casi che la giustizia non prende parte e tutela il figlio.
Certo una collega che non si rende conto della manipolazione di un padre covert è peculiare, perché lui di fatto non ha reale interesse per il figlio, ma il suo intento è DEVASTARE LA SUA FIGURA DI MADRE.
DIMOSTRARE CHE LUI E’ MIGLIORE.
La sua autostima piange e cosi il suo maschile.
Si affidi a se stessa.
Faccia bene la madre.
IL RESTO LO FARA’ IL TEMPO.
TROVI UN LAVORO QUALSIASI ESSO SIA X ESSERE AUTONOMA, LASCI LA CASA VADA IN AFFITTO.
Faccia una terapia mirata X LEI E SU DI LEI.
Ci sono centri appositi.
Se però lei dice NON POSSO e resta ancorata al male che quest’uomo le ha fatto o le fa… non ne uscirà.
Buongiorno, io sono un uomo di 43 anni, sposato da 12 anni con due bambini di 8 e 10. Circa tre anni fa mi fu diagnosticato il dbp. Ho impiegato circa un anno a metabolizzare take diagnosi , ad accettare la mia patologia ed a comprenderla meglio, dopodiché , con un trattamento Teramo etico di tipo cognitivo-comportamentale ho impiegato un altro anno a raggiungere i primi risultati positivi che uno alla volta hanno aperto sempre più grandi possibilita di crescita personale e consapevolezza di se stessi(riconoscimento dei propri limiti, cambiamento comportamentale , cambiamento cognitivo , raggiungimento di una stabilità emotiva piuttosto stabile e quindi di un senso di felicità risoetto la propria vita mai vissuto prima nella intera mia vita , capacità di riconoscere piuttosto in fretta i momenti in cui si presentano le ondate emotive tipiche di chi soffre questo disturbo e quindi una maggiore capacità di gestirmi in questi momenti e gestire lo stato d’ansia e di allerta, una maggiore integrità e la consapevolezza ed il riconoscimento di un io, un se, con una struttura non “completa” e quindi la volontà di andare ad inserire grazie all’aiuto della figura di un professionista lentamente le parti mancanti conscio che potrebbe essere un lavoro di una vita intera). Durante questi anni di terapia anche mia moglie ha fatto terapia presso lo stesso professionista che ci incontrava sia separatamente ed a periodi anche Insieme (terapia di coppia destinata sempre a naufragare). Io ho sempre avuto (ed ancora oggi ho questo tallone di Achille) il problema di colpevolizzarmi su tutto, di vivere il senso di colpa e sentirmi giudicato e questo è lo spiraglio in cui qualsiasi manipolatore sceglie di insinuarsi con me. Durante la terapia individuale la mia terapista mi ripeteva che il problema non ero solo io ma si trattava di un incastro tra due patologie e di una dipendenza affettiva, una relazione tossica, un triangolo perverso .
Io non volevo vedere perché tra i miei valori, per appreso, c’era (e c’è ancora oggi) ai primi posti il valore della famiglia a cui mi sono dedicato sempre anche se connettendo vari errori quando ancora non avevo effettuato terapia ma ponendo rimedio successivamente. Tutto ciò è riscontrabile osservando il rapporto con i miei figli. Per ragioni a me ignore la terapista non ha mai detto negli anni però alla mia oramai ex moglie che fosse affetta da un disturbo di personalità (premetto che lei prendeva e credo prenda ancora medicinali anti depressivi che a me invece sono stati sconsigliati e che quindi presumo oggi che la psicologa non abbia mai potuto metterla dinanzi alla realtà). Comprendo molto bene quando nel vostro articolo parlare della tendenza a nascondere la realtà dei fatti a se stessi del borderline ed oggi nell’esservare molti video da me registrati sotto consiglio della terapista durante gli scontri la mia più grande meraviglia non e stata il fatto di vedere un borderline che cercava disperatamente un punto di incontro negato ma tutte le affermazioni di questo borderline che erano premesse di consapevolezza della realtà a livello inconscio. Spesso ciò che dicevo in quei momenti non lo pensavo assolutamente in modo conscio perché era una realtà che non volevo vedere ed oggi la più grande meraviglia nel vederci , ancor più di quella delle varie maschere che ho avuto avanti ai miei occhi, è stata proprio il vederci dal di fuori e realizzare che avevo sempre avuto tutto dinanzi ai miei occhi, che lo sapevo , ma che non volevo vederlo e credo di aver fatto tutto questo oltre che per il valore che davo alla famiglia (che non ho mai avuto) anche perché dovevo svolgere e terminare un compito con i miei figli prima di separarmi da loro . In realtà proprio bello momento in cui credevo che la famiglia fosse più salda che mai, che la relazione con mia moglie fosse migliorata moltissimo , nel momento , il primo , che ero felice della mia vita, è arrivata la doccia fredda. Lei , che era da tempo che cercava di provocarmi , è riuscita nel suo intento dopo avermi esasperato facendomi fare una piccolissima caduta e massacrandomi definitivamente. Nell ultimo anno la psicologa contenta e soddisfatta dei risultati ottenuti con me aveva lentamente iniziato a disinnescare alcuni meccanismi che alimentavano la dipendenza cominciando a farmi discernere le mie colpe dai miei sensi di colpa e dalle mie non colpe. Questo lentamente ha portato la mia ex moglie in unoa condizione di alterazione , Stati di rabbia perché ho iniziato a non accettare l’imposizione del suo vittimismo (la mia terapista oggi ci descrive :il lupo vestito da pecora e la pecora vestita da lupo). Nell’arco dell’anno 2019 quindi ho gradualmente e molto lentamente iniziato a disinnescare il meccanismo di dipendenza tra noi e questo ha portato lei a volere a tutti i costi distruggermi come marito (e qui ci può stare) , come uomo e cone padre .
Come marito ho sbagliato molto in passato ma ho rimediato ed ora mi ritovo a dover affrontare un processo dove verrò condannato dei peccati del passato dove già ho rimediato . Cone uomo porto un carico enorme nella mia vita è ho deciso di difendermi sperando di esserne capace per la prima volta in vita mia. Come padre soffro nel profondo del cuore ma soffro per i miei figli che sono stati messi in mezzo alla disputa per avvalorare la tesi del “mostro “ .
I miei (nostri) 2 figli sono due maschi e ci ritroviamo con il primo che ha un legame affettivo con me indissolubile perché negli anni ho saputo riconoscere a differenza della madre i suoi bisogni emotivi ed affettivi , le sue mancanze , insomma credo di aver fatto da cuscinetto cone mammo in una ferita che conosco molto bene. Il secondo invece è riuscito a rimanere legato in modo più o meno equo sia con me che con la mamma anche se oggi , dopo la separazione di fatto , inizia a tendere un po’ più verso di me ma per fortuna , a differenza del primo che non vuoke la mamma in modo totale, lui ha ancora un buon rapporto con lei. Dopo la separazione di fatto è iniziata una mattanza da parte sua che nel frattempo ha abbandonato la nostra psicologa accusandola (è una professionista oltre che nota anche molto riconosciuta in tribunale ) . Mi sono ritrovato , da borderline, difronte al peggiore nemico dalla sera alla mattina, spietato , con il desiderio di distruggermi ed in una posizione di difetto per essere caduto dopo estenuanti provocazioni che ho scoperto poi essere state meditate da tempo con avvocati. Dopo alcuni mesi però ho scoperto cose di cui non parlerò gravissime (e non parlo delle decine di tradimenti subiti esercitati sia con relazioni stabili sia con diversi sconosciuti anche in situazioni ed ambienti che non posso ora citare). Queste mie scoperte però denunciandone avrebbero distrutto definitivamente una persona sia a livello lavorativo che personale ed a principio , in discordanza con il mio legale ho preferito tacere anche in prospettiva alla visione della mia terapista che mi spiego che la mia ex, dinanzi alla realtà , crollerebbe definitivamente in una depressione cronica e non si riuscirebbe a rialzare più e si tratta di un essere umano e della madre sei miei figli che comunque, anche se in modo malato , ho amato. Con I’m tempo invece oggi mi trovo a realizzare che questa è una guerra da cui non posso tirarmi indietro e dovrò combattere senza sconti perché dopo aver tentato in tutti i modi la ragione inanzitutto per i figli , sono stati proprio loro , oltre che ad una montagna di persone più o meno vicine , a dirmi : ti devi difendere, ti sta massacrando , massacrala anche tu. Ecco il finale che può aspettare alla fine di una relazione tossica tra due personalità cluster b(la mia terapista non può specificare ma ho capito che dall’altra parte dovrebbe esserci un narcisista covert con dei forti tratti cristallizzati dell’istrionico(seduzione, vittimismo, maschere , platealita, egocentrismo).
La cosa che vi posso dire, la mia riflessione, è cone ci si sente, cone si sente un borderline quando deve combattere una guerra: violentato .
Buonasera
Questa mattina nelle mie riflessioni ho incontrato questo artico, talmente chiaro e semplice che mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo.
Sono un Cluster B che ha incontrato nel suo cammino sempre donne Cluster B.
Il dubbio che qualcosa non andasse lo ho avuto alla separazione dalla mia Ex moglie, da li la ricerca e naturalmente perchè tutto si evidenziasse, un considerevole peggioramento e rimarcatura delle situazioni dolorose da relazione, si conoscono perfettamente gli skill evito di raccontare .
Sono entrato in analisi 5 anni fà, durante il lavoro non essendo uno che sta fermo, ho conosciuto e sono andato in consulto dalla Cinzia Mammoliti come primo step, Il successivo è stato Enrico Maria Secci, e poi Massimo Borgioni.
Ho acquistato e letto una valanga di libri, faccio il tecnico nella Vita sono abituato a studiare un problema ed a organizzare una soluzione, qui le ho fallite tutte ( per fortuna non sarebbe cambiato nulla).
Claudio il mio analista, ha saputo accompagnarmi in alcuni eventi della mia infanzia e con calma le mie risposte alla vita quotidiana sono cambiate, soprattutto me con me.
Avevo però un dilemma costante, come mai nelle mie relazioni a volte sono stato vittima e a volte carnefice, come mai questi ruoli si alternavano e a volte subivo da un lato e facevo subire dall’altro.
Nelle parole che Lei ha scritto con una semplicità disarmante c’è la spiegazione, il Cluster B ha un problema di INTIMITA e su quella si gioca il resto dei movimenti in relazione.
Vorrei ringraziarla di cuore, nella confusione che mi capita con questa indicazione ho un focus preciso da osservare in me e nell’altro, mi è capitato con un pò di lavoro alle spalle di avvicinarmi e vedere scappare l’altro e non capivo.
Grazie
Fabio Ameri
Dalla lettura di questo articolo ho capito che sono un cluster B e mi trovo in una relazione con un altro cluster B . Ma allora è sempre destinata a fallire , è sempre solo un gioco di parti e di potere ? Che brutto e che grande angoscia mi pervade dopo essere diventata consapevole di tutto ciò.
Mi ha illuminato questo articolo ed un commento da lei scritto. Anni fa ho voluto la separazione dei miei. Sono stata coinvolta e ho scelto di essere coinvolta. Dopo anni finisco in terapia (terapeuta di famiglia) che mi dice che sono passive aggressiva ecc 3cc mio padre era violento da anni con me e jo scoperto che era manipolatori come il mio ex. Conclusione: io dichiarata borderline in un contesto instabile sotto 4 kg di violenza psicologica lasciata sola a gestirw tutto.imbottita di psicofarmaci che ho tolto. Lavoro’, studio e alla fine depressione. Continui cali dell umore ed ora faccio cazzate non da me. Non ero mai finita in storie violente come negli ultimi anni. Öa fragilità psicologica che ho é increndibile. Purtroppo ho avuto altri problemi personali ( devo lavorare assolutamente sul mio essere crocerossa) e nel mentre I miei ancora che öitigsno tra di loro per chi é il migliore ed io che sono Satura di avere a che fare xob due bambini ora che l kbfantilismo lo ho io. In italia? Borderline, poi bipolare..certo come no, spieghiamo che di violenza psicologica di muore? Da donna indipendente ed autonoma ho difficoltà anche a leggere un libro. Dumenticsvo: per il mio terapeuta nno ero una persona empatica.