Bio
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Infanzia e adolescenza
Il mio interesse per la psicologia è precoce; sono stata un’adolescente introversa, avida di conoscenza, ma anche curiosa e ribelle; a tredici anni ho acquistato il mio primo testo di psicologia: “Studi sull’isteria” di Sigmund Freud.
L’ambiente che mi circondava, la mia famiglia, la scuola, gli amici erano per me un mondo da scoprire e soprattutto da osservare.
Mi sono sempre chiesta quali fossero le dinamiche psicologiche alla base delle relazioni e del comportamento umano, ma soprattutto le origini della sofferenza e del conflitto esistenziale in psicologia; la mia ipersensibilità psichica è evoluta nel tempo, in un alto livello empatico e per questo – ieri come oggi – aiutare gli altri è per me un’urgenza spontanea, una predisposizione naturale, che unita agli anni di studio e di esperienza è divenuta un mestiere.
Mi promisi dunque, che avrei cercato di aiutare le persone a capirsi, a riconciliarsi con i traumi del passato e a risolvere i conflitti, che da sempre caratterizzano le relazioni umane, in primis la relazione con sé stessi.
Formazione universitaria e prima analisi personale (1997-2011)
L’interesse per la psicologia ha proseguito ad essere centrale nella mia vita e dopo il liceo, decisi di intraprendere la mia prima analisi personale (1997-2005) con un analista junghiano, Dott. Baronessa, che come terapeuta e mentore, mi introdusse alla psicodinamica e alla psicoanalisi junghiana.
Nel frattempo mi sono laureata in interpreti e traduttori di lingue moderne, sia perché ho sempre amato le lingue, in particolare la lingua e la cultura tedesca, sia perché tradurre articoli scientifici per le tesi universitarie, ha rappresentato per me una grande opportunità di formazione ed aggiornamento costante.
Non a caso, ho proseguito parallelamente la carriera di psicologo clinico e quella di formatore, traduttore e tutor, collaborando con agenzie di formazione e didattica specializzate in materie umanistiche e fornendo il mio supporto a studenti di psicologia e filosofia (universitari e specializzandi) sia per quanto riguarda il percorso di studi (sostegno esami) che la realizzazione della tesi universitaria.
Nel 2002, dopo la laurea in Interpreti e Traduttori (Inglese e Tedesco) mi iscrissi subito a psicologia (indirizzo sviluppo evolutivo).
La psicologia dello sviluppo studia l’evoluzione e lo sviluppo del comportamento umano, dal concepimento alla morte. Si differenzia dalla psicologia dell’età evolutiva, la quale prende in considerazione solo lo sviluppo del bambino.
Lo sviluppo dipende, nella maggior parte dei casi sia da fattori biologici che da fattori ambientali ed è sempre una sfida interessante cercare di stabilire in quale misura essi abbiano avuto peso nella vita di una persona.
Ho scelto l’ambito dello sviluppo evolutivo perché ero interessata allo studio delle dinamiche implicate nello sviluppo della personalità umana e dei fattori di protezione e/o di rischio per l’insorgenza della psicopatologia; in particolare mi interrogavo sui concetti di RESILIENZA e TRAUMA: perché determinati eventi hanno delle conseguenze gravi su alcuni soggetti e su altri no? per questo ed altri motivi – mi avvicinai presto all’indagine clinica delle cosiddette “traiettorie evolutive” nelle personalità traumatiche.
Da quel momento ho iniziato la mia formazione in psicoanalisi come autodidatta (parallelamente al percorso di studi universitario).
Sono partita dallo studio della storia della psicoanalisi per poi concentrarmi sugli scritti e le teorie freudiane e infine dedicarmi ai post-freudiani, con particolare affezione per le teorie oggettuali e infine alla psicoanalisi moderna (psicoanalisi relazionale).
In contemporanea con lo sviluppo delle nuove teorizzazioni in ambito psicoanalitico e delle neuroscienze affettive, i mie studi si sono concentrati sullo studio dello sviluppo traumatico di personalità e in particolare – sul ruolo dell’attaccamento e delle esperienze infantili avverse nello sviluppo della personalità e nella disregolazione emotiva con particolare riferimento alle personalità del cluster B (Condotte di comportamento drammatiche, emotive o disregolate: Borderline, Narcisistica, Antisociale, Istrionica).
La mia tesi di laurea quindi, non poteva che essere sul concetto di TRAUMA in psicoanalisi dalle origini sino ad oggi, con particolare riferimento alla preziosissima ipotesi avanzata da Nicola Lalli prima della sua morte, riguardo l’esigenza di introdurre il concetto di PERSONALITA’ POST-TRAUMATICA in psichiatria e in particolare nei manuali diagnostici di riferimento, quasi sempre limitati, riduttivi e carenti nell’accogliere le mille sfaccettature dell’umana complessità.
Tirocinio, Volontariato Lotta politica e Formazione Post-Lauream (2011-2014)
Terminata l’università, con un bagaglio di grande motivazione e infinito amore per la materia, mi resi conto che per origini socio-culturali, età e genere, non avrei avuto la possibilità di pagarmi una scuola di specializzazione e per questo dopo un periodo di grande sofferenza, ho iniziato a lavorare a tempo pieno come formatore e manager di piccole aziende e a formarmi attraverso master, convegni internazionali e corsi, presso le scuole di psicoterapia che amavo ed in particolare c/o la SIPRE.
La frustrazione sociale, derivata dalla consapevolezza di non poter accedere alla scuola – è stata per me la spinta, la motivazione primaria per rialzarmi, riprendere in mano il mio sogno e iniziare a battermi per i diritti degli psicologi clinici.
Prima degli anni ’90, infatti, la figura dello psicoterapeuta non esisteva, dopo la laurea e l’iter di abilitazione post-lauream, non si necessitava di alcuna scuola privata a pagamento per esercitare la professione e la preparazione era garantita dalla severità dell’albo, dall’attenta supervisione di un senior oltre che da anni di studi e analisi personale certificata.
A tal riguardo, mi sono avvicinata presto alla politica e allo studio dell’etica e della deontologia professionale, maturando il desiderio di sposare ed appoggiare la causa dello psicologo non psicoterapeuta, secondo la legge 56/89.
http://www.enpap.it/documenti/riferimenti_legislativi/Legge%2056_89%20(agg_marz08).pdf
Successivamente, pur potendomi permettere una scuola di specializzazione, ho scelto di mantenere fede a questa scelta, senza nulla togliere alle scuole di specializzazione, la loro utilità e la fantastica opportunità di esperienza e studio che offrono.
Certamente, il fatto di lavorare come traduttore, tutor e tesista mi ha concesso il privilegio di una vita di formazione permanente, (cosa che avrei fatto in ogni caso per infinita passione per la materia e per legge) e mi ha permesso di avvicinarmi allo studio di vari approcci/scuole tra cui la psicoanalisi relazionale, la psicodinamica, il sistemico relazionale e il cognitivo comportamentale.
Terminata l’abilitazione alla professione e con essa la carriera universitaria, ho svolto il tirocinio post-lauream di un anno presso il Consultorio ASL Roma H3 sotto la supervisione dello psicologo-psicoanalista Franco De Angelis e ho scelto di prestare per lui opera di volontariato per due anni, per un totale di tre anni di intensa formazione e pratica clinica sotto l’attenta analisi di un grande professionista e mentore.
In questa sede mi sono occupata di Consulenza e Terapia Psicologica in ambito clinico e/o familiare/di coppia, valutazione dell’idoneità di coppia all’adozione, sostegno alle coppie infertili e alle famiglie adottive, valutazione Psicologica e Psicodiagnostica in ambito evolutivo e adulto.
Prima attività clinica, conoscenza di Nicola Piccinini, nascita del Metodo Lei&Lui (2011-2014)
Nel 2011 ho iniziato il percorso di start-up della professione di Psicologo attivando un servizio d’informazione e sostegno psicologico rivolto alle coppie e alla famiglia e ideando un metodo di riabilitazione specifico, il metodo “Lei & Lui“.
“Lei & Lui” è un metodo che nasce per favorire l’individuazione e la maturazione psicologica ed affettiva, nel singolo, nella coppia e nella famiglia; è un metodo da me ideato seguendo un modello teorico integrato, (teoria psicoanalitica/teoria dell’attaccamento, teoria sistemico-relazionale, teoria cognitivo-comportamentale di terza generazione (centrata sulle Emozioni e sulla Consapevolezza), neuroscienze affettive), per sostenere tutte le persone che desiderano imparare e relazionarsi in modo sano, con se stessi, con gli altri e con la società.
Il metodo Lei e Lui si fonda sul principio del conflitto “dialettico” innato, insito nella natura umana e cioè quello tra le due polarità: esteriori e interiori (lo yin femminile e lo yang maschile), ma anche INDIVIDUO-SOCIETÀ.
Sempre in quegli anni, ho conosciuto Nicola Piccinini, Presidente Ordine Psicologi Lazio e Consigliere CIG ENPAP. Fondatore di Liquid Plan srl, Associazione Altra Psicologia, con il quale ho avuto una collaborazione come amministratore e moderatore del gruppo “Facebook per lo Psicologo“ presente a suo tempo, sul web e in particolare sul social network Facebook.
Nicola si occupa tra le altre cose – di sostenere gli psicologi nell’avvio, la promozione e lo sviluppo della loro attività libero professionale o associativa in qualità di docente e consulente in personal marketing per lo psicologo; ho frequentato quindi, il suo corso “marketing per lo psicologo”, che mi ha permesso di acquisire competenze specifiche nell’ambito dello start-up della professione di psicologo, con particolare riferimento al mondo del web e dei sociali.
Lotta agli stereotipi di genere, il sessismo e difesa dei diritti degli omosessuali (2011 ad oggi)
Nel 2011 ho iniziato ad occuparmi di psicologia, identità di genere ed omosessualità con particolare riferimento al sessismo e la violenza di genere, ai percorsi di outing, alle problematiche familiari, sociali e relazionali che vedono protagonista la comunità LGTB.
Questa esigenza si è concretizzata nel 2013, in seguito alla partecipazione al convegno OMOFOBIA INTERIORIZZATA: COME CURARLA (2013) e durante il quale ho appreso con sommo dolore, che vi è ancora una diffusa convinzione tra i colleghi che l’omosessualità sia una malattia da curare o un ritardo/blocco della maturazione psico-affettivo (vedi terapie inversive) e ciò, sfortunatamente, non li predispone ad essere dei veri supporti per le persone che soffrono a causa dell’emarginazione sociale, i preconcetti, gli stereotipi e diciamolo a gran voce, il bigottismo e l’ignoranza. Pertanto un intervento errato (da parte di uno psicologo cattolico ad esempio o di uno psicologo con queste convinzioni) può costituire per un omosessuale (LBTG) un grave rinforzo negativo fino a ritenere che sia meglio nascondersi o assumere su se stesso/a lo sguardo omofobico della società.
Su Roma, sono diventata nel tempo, un riferimento nell’ambiente LGBT (soprattutto lesbo) sia come terapeuta individuale che di coppia e ho avuto l’occasione di condurre svariati processi di outing, fino alla formazione della coppia di fatto e successivamente, al matrimonio.
Matrimonio, Crescita, Maternità e la conoscenza con le ostetriche Pamela Martinelli e Gabriella Pacini 2013
L’esperienza di diventare madre, mi ha avvicinato al mondo della psicologia perinatale e della puericultura.
Nel 2013 ho conosciuto quindi Pamela Martinelli fondatrice dell’Associazione Madre Per Natura; Pamela è un’ostetrica, una naturopata e un’amica eccezionale con cui ho affrontato la preparazione al parto e che mi ha permesso di studiare i testi di Leboyer sul parto dolce, fino a scegliere di affrontare insieme a lei e Gabriella Pacini, il parto in casa.
Gabriella Pacini è ostetrica e presidente dell’associazione Freedom for Birth-RAG, vicepresidente dell’associazione Vita di Donna, presso la Casa Internazionale delle Donne di Roma. Impegnata dal 1997 in difesa della libertà di scelta e autodeterminazione delle donne nel parto, ha curato il racconto Il mestiere più antico del mondo di Gianlorenzo Pacini (Feltrinelli 2015). Sul tema del parto è anche autrice del cortometraggio La Prestazione (menzione speciale del Docscient Festival 2014).
Dal 2014 mi interesso quindi di Psicologia della Gravidanza, Puericultura e Genitorialità, ma soprattutto di Diritti delle Donne e Violenza Ostetrica.
La conoscenza di Nancy Mc Williams e Daniel J. Siegel e adesione al modello teorico di psicologia integrata (2013-2016)
Nel 2013 ho iniziato a frequentare i corsi e i convegni della SIPRE durante uno dei quali (LE IMPLICAZIONI CLINICHE DELLA DIAGNOSI PSICOANALITICA ROMA – 5 maggio, 2015) ho avuto l’onore di conoscere la psicoanalista Nancy Mc Williams, terapeuta esperta in Trauma e Personalità Borderline, docente e autrice di vari testi di riferimento in ambito psicoanalitico tra cui, “la diagnosi psicoanalitica”, “Psicoterapia Psicoanalitica”, “Il caso Clinico”.
I suoi testi sono stati per me un grande riferimento professionale, perché lei è l’unica professionista ad aver scritto testi di CLINICA in cui sono spiegate le tecniche e i segreti per lavorare col paziente e comprenderne limiti e risorse sulla base di un inquadramento diagnostico raffinato che si basa su un assessment integrato.
Secondo il modello della McWilliams, per elaborare una descrizione sufficientemente completa e clinicamente utile del funzionamento psichico di un soggetto è necessario raccogliere informazioni vari ambiti funzionali: Temperamento, Affetti prevalenti nella vita del soggetto, Pattern relazionali tipici, Identificazioni: modi di pensare, comportarsi, reagire, rapportarsi etc.
La conoscenza con Nancy Mc Williams e l’avvicinamento successivo alle neuroscienze mi hanno sempre più convinta che la visione INTEGRATA della psicologia è l’unica visione possibile.
Tutti i metodi efficaci condividono alcuni fattori terapeutici fondamentali, per questo la psicologia moderna deve mirare ad un’unitarietà al di la dei differenti approcci teorici e terapeutici con l’obiettivo comune di sostenere la persona che soffre all’interno di una relazione terapeutica empatica e condurla in un percorso condiviso ad una maggiore capacità di tolleranza affettiva e consapevolezza.
Dal 2016 pertanto, ho iniziato ad interessarmi alle neuroscienze in ambito relazionale con particolare predilezione per gli studi di Le Doux, Panksepp, S.Porges, V. Gallese, D. Fosha, P. Ogden, J.K. Zinn, Allan Schore, Daniel J. Siegel.
Nel 2016 ho partecipato al Congresso Internazionale ATTACCAMENTO E TRAUMA a cui hanno partecipato professionisti di tutto il mondo e illustri nomi del settore con l’obiettivo di riunire i massimi esperti nell’ambito del Trauma, l’Attaccamento, la Neurofisiologia e della Psicoterapia, per comprendere a fondo i sottili legami tra esperienza di vita, predisposizione genetica, relazioni e compassione, in modo da poter creare nella pratica clinica le condizioni necessarie per superare i propri problemi.
I recenti progressi delle neuroscienze hanno reso possibile infatti una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla mente e, di conseguenza, alla salute mentale. Un’importante novità è rappresentata dalla prospettiva di mente come risultato dell’attività e plasticità neuronale e l’impatto dell’ambiente sull’espressione genetica, che spingono a riconsiderare gli effetti della relazione psicoterapeutica sul cervello.
Per questo, se fino a qualche anno fa le teorie di Freud sembravano in procinto di soccombere sotto il peso del progresso scientifico, oggi proprio le tecniche di neuroimaging le rivalutano, confermandone la validità. E dando vita a un nuovo filone di ricerca che indaga le basi fisiologiche dei cambiamenti prodotti nel cervello dalle terapie psicoanalitiche, con l’obiettivo di individuare le radici fisiologiche dei concetti base della psicoanalisi. (Casey Schwartz – “In the Mind Fields: Exploring the New Science of Neuropsychoanalysis”).
Per vedere come cambia il cervello prima e dopo la terapia si utilizzano soprattutto tecniche di visualizzazione come la tomografia a emissione di positroni (Pet) e la risonanza magnetica funzionale (fRmi). «In questo modo è stato possibile verificare che la terapia della parola aumenta le connessioni tra i neuroni, e quindi la riorganizzazione del sé, inteso come unità cervello mente» – articolo di Paola Emilia Cicerone – L’Espresso.
Studi sui disturbi di ansia e panico, la meditazione e il mio primo libro (dal 2015 in poi)
Dal 2015 mi interesso di disturbi di ansia e panico, con particolare riferimento al concetto di controllo emotivo, personalità ossessiva e perfezionista.
https://www.kobo.com/us/en/ebook/siamo-cio-che-sentiamo
L’incapacità di alcune persone di mollare la presa, rilassarsi, smettere di pensare anche quando vorrebbero mi ha sempre incuriosito; perché il pensiero di domina? Perché siamo ancorati al pensiero quasi come ad una religione nella risoluzione dei conflitti interni? Perché rivolgiamo l’attenzione al nostro mondo interno invece che a quello esterno? Quanto conta il pensiero e quanto l’emozione? Questi i presupposti che mi hanno spinto a scrivere il mio primo libro su emozione e pensieri, con l’intento di fornire un primo strumento di comprensione e auto-aiuto indirizzato a tutti coloro che soffrono di ansia, con particolare riferimento al DAG, DAP, DOC e depressione su base ansiosa.
Il testo propone come valido strumento di supporto, la meditazione e fornisce le istruzioni per iniziare a praticarla già da subito.
Studi sull’empatia, affettività e Narcisismo e seconda Analisi personale con Nicola Ghezzani (dal 2015 in poi)
Dal 2015, ho iniziato ad interessarmi al Narcisismo, inteso come patologia del nostro millennio caratterizzata da carenza empatica, arroganza, distacco nelle relazioni e profonda adesione ad un Falso Sé, che spesso non è che la maschera di una società consumistica che istiga al delirio di onnipotenza, all’adesione a un cieco auto-determinismo, all’individualismo estremo a scapito delle relazioni sociali e affettive. In generale, secondo l’ottica narcisistica, vince chi fugge, chi “non dipende”, chi ama meno, chi domina, chi usa, chi schiaccia gli altri in un quadro isterico-statico di eterna giovinezza in cui ci si ancóra a schemi comportamentali ed affettivi adolescenziali quali l’invulnerabilità, la scissione e l’estremismo, l’evitamento del concetto di dolore perdita e morte in un panorama di generale negazione della “depressione” intesa come necessaria maturazione psichica che implica uno sguardo maturo e più saggio alla vita che include il riconoscimento dell’umanità e del valore DELL’ALTRO, delle EMOZIONI, il che implica saper provare il senso di colpa e il desiderio di riparazione.
Ho studiato il Narcisismo in ottica psicoanalitica e psicodinamica sulle teorie di S. Freud, M. Klein, Kohut, Winnicott e Otto Kernberg (mio grande maestro) e successivamente ne ho appreso la dinamica psicodinamica, relazionale e comportamentale negli studi più recenti di Nicola Ghezzani e Pier Pietro Brunelli in merito alla dipendenza affettiva e le relazioni di co-dipendenza sado-masochistica che esitano in vere e proprie SINDROMI PSOT-TRAUMATICHE (Sindrome da Abuso Narcisistico).
Mi sono dedicata allo studio dei disturbi di personalità post-traumatiche e in particolare – aiuto le persone ad individuare gli schemi di relazione maggiormente implicati nei rapporti affettivi caratterizzati da abuso emotivo e co-dipendenza affettiva, con particolare riferimento al NARCISISMO PATOLOGICO.
Nel 2016 ho attivato a tal riguardo – un servizio specifico per le vittime di abuso narcisistico (www.vittimedinarcisismo.com).
Sempre nel 2016 ho iniziato il mio secondo percorso di analisi personale, con Nicola Ghezzani, un terapeuta che stimo moltissimo e a cui sono molto legata, sia come analista che come formatore e scrittore.
Dal 2020: Partecipazione alla trasmissione “Sopravvissute” e “Amore Criminale”.
Dal 2020 collaboro con la R.A.I. per le trasmissioni Amore Criminale e Sopravvissute in qualità di ospite esperto in Psicologia Clinica e in Narcisismo Patologico.
Questa è stata per me un’esperienza determinante e in tal senso, devo molto all’autrice, Matilde D’Errico, che ha creduto in me e che stimo profondamente come Donna e Professionista.
In questi anni sento di essere cresciuta molto sia professionalmente che umanamente anche grazie alla sua intelligenza, professionalità e grande sensibilità.
Il format di Amore criminale è stato ideato da Matilde D’Errico e Maurizio Iannelli (per la società La Bastoggi docu & fiction) ed è scritto con Romana Marrocco ed Elena Mandarano. Alla trasmissione è associata una Campagna di sensibilizzazione sul tema della violenza di genere.
In ogni puntata di Amore criminale si racconta un femminicidio. Ogni episodio quindi è dedicato alla storia di una donna uccisa dal proprio partner o ex-partner.
La trasmissione nasce per denunciare le dinamiche che portano al femminicidio ed è realizzata in collaborazione con la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri.
La mission del format è di fornire informazioni utili per comprendere tutte le forme di violenza, anche quelle più subdole e difficili da riconoscere (come la violenza fisica).
Sopravvissute è lo spin-off di Amore criminale, che va in onda sempre su Rai 3 con la conduzione di Matilde D’Errico (che ne è anche l’ideatrice e l’autrice).
La mission della trasmissione è di raccontare quali sono i campanelli d’allarme da non sottovalutare, proprio per aiutare le donne a salvarsi.
In Sopravvissute vengono raccontate storie di donne che sono sopravvissute a relazioni pericolose (relazioni caratterizzate da violenza fisica, psicologica, sessuale, economica e più in generale da maltrattamenti e abusi).
2019: Collaborazione con il collega e amico Dott. Daniele Vitale.
Nel 2019 ho avuto il piacere di conoscere ed iniziare a collaborare con il Dott. Daniele Vitale, collega e amico con cui condivido idee, valori e soprattutto un approccio clinico moderno integrato, centrato sulla relazione e sul lavoro per obiettivi.
Ci unisce anche l’amore per la psicologia clinica in ambito forense, e la criminologia
In tal senso collaboriamo nella gestione di terapie di individuali e di coppia, nei casi in cui sia necessario un lavoro d’equipe nell’ambito della psicologia forense (separazioni in giudiziale, CTP valutazione del danno fisico psichico ed esistenziale. etc.). Insieme stiamo lavorando alla realizzazione di un videocorso sulla dipendenza affettiva e l’abuso narcisistico e di un centro di clinica e formazione secondo il metodo relazionale integrato (psicologia relazionale integrata).
Master in Criminologia Clinica
Dal 2020 mi sono dedicata alla mia formazione intraprendendo gli studi di Criminologia Cinica e Forense e instaurando collaborazioni tra colleghi finalizzate al sostegno delle vittime (minoranze sociali e violenza di genere).
Collaborazione con l’avv. Marina Terlizzi e l’Associazione LA VOCE PER ECO
Dal 2024 collaboro con l’associazione LA VOCE PER ECO e con l’avv. Marina Terlizzi esperta di Diritto di Famiglia come Consulente Tecnico di Parte nei casi di elevata conflittualità.
L’Associazione Onlus si occupa di aiutare le vittime di violenza psicologica agita da soggetti con struttura di personalità narcisistica e contrastare le condotte di abuso, mobbing, persecuzioni, bullismo e cyber bullismo, discriminazioni.
International Meeting on Personality Disorders
Nel 2022 ho preso parte all’International Summit on Personal Disorders, che ha visto la partecipazione di clinici esperti nell’ambito del narcisismo tra cui Nancy Mc Williams e Otto Von Kernberg.
A tal riguardo, nel 2023 parteciperò al Progetto Frida: Informazione e Sensibilizzazione rivolta alla prevenzione della violenza maschile contro le donne e per la promozione di buone pratiche nelle azioni di presa in carico integrata da parte delle reti operative territoriali anti-violenza, delle donne vittime di violenza di genere.
2024: Studi sul Trauma Individuale e Collettivo
Nel 2024 ho deciso di ampliare la mia formazione aggiornandomi sul tema del trauma e in particolare del trauma collettivo, spinta dall’urgenza di dare risposte e trovare significazione agli eventi traumatici collettivi (pandemie, guerre, aumento dei fenomeni di criminalità).
In tal senso ho iniziato ad interessarmi alla psichiatria sociale e agli studi del Prof. Paolo Cianconi nell’ambito dell’etnopsichiatria e in particolare allo studio della complessità psicosociale e dei disturbi di personalità e le condotte devianti, che si sviluppano nelle società postmoderne ipertecnologizzate.
Un ambito di particolare interesse per me sono i fenomeni della violenza familiare operata dai genitori sui figli, lo “sharenting”, del bullismo e cyber-bullismo.
Sempre nel 2024 ho iniziato ad occuparmi di formazione, prevenzione e divulgazione scientifica sui temi del trauma della violenza e della devianza minorile.
Per questo motivo ho preso parte a vari seminari in qualità di formatore esperto.
Esperienze nell’ambito della Formazione
E-Book
Hobby e Passioni
Mi piace scrivere, leggere e cantare; mi interesso da sempre di pedagogia, psicosomatica, arte, musica, discipline orientali e meditazione. Pratico la meditazione di consapevolezza secondo la scuola del Dharma e lo yoga come autodidatta; faccio parte di un duo musicale acustico chitarra e voce. Ho una grandissima passione per l’artista e l’uomo David Bowie e una grande collezione dei suoi dischi e opere d’arte. Mi piacciono molto le arti grafiche, la pittura e i tatuaggi.
Per maggiori info: CV della dott.ssa Silvia Michelini
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