Esiste una correlazione tra Trauma Complesso e Disturbi dello Spettro Autistico?
Anche se a primo impatto i due disturbi non sembrano poter avere una correlazione, il C-PTSD e il disturbo dello spettro autistico (DSA) sembrano condividere a livello clinico e neurologico alcuni aspetti importanti.
Questo non significa che si possa tracciare una linea diretta tra trauma e autismo o cadere in pericolose generalizzazioni, ma in una psicoterapia è sempre importante valutare la comorbidità dei sintomi anche quando la causa alla radice è diversa.
Si ipotizza, che proprio a causa della loro struttura cognitiva e relazionale le persone con autismo siano maggiormente a rischio di fare esperienze traumatiche soprattutto nei contesti sociali di appartenenza (scuola/relazioni/lavoro etc.) e per questo è presumibile credere che i sintomi del trauma complesso siano presenti in molte persone autistiche.
Attacco e Fuga
Questa è la prima connessione che troviamo tra i due sistemi a livello neurologico e cioè la tendenza all’ipervigilanza e l’ipersensibilità agli stimoli esterni. Il sistema nervoso autonomo gioca un ruolo fondamentale in entrambe i casi, perché da un lato controlla le nostre reazioni di attacco/fuga dall’altro contribuisce alla regolazione emotiva e all’elaborazione sensoriale.
Isolamento Sociale
Come già accennato, chi rientra nello spettro autistico (a vari livelli) ha maggiori probabilità di sperimentare nel corso della sua vita isolamento sociale, bullismo e in generale di essere vittima di abusi. Tutti questi sono fattori di rischio per il C-PTSD.
Quali sono i sintomi in sovrapposizione tra Autismo e C-PTSD?
- Tendenza a preferire la solitudine
- Paura e difficoltà nelle situazioni sociali e nelle relazioni interpersonali in genere.
- Scarsa regolazione emotiva, si passa cioè dalla totale repressione emotiva all’acting o alla reazione emotiva eccessiva e incontrollata.
- Tendenza a spaventarsi facilmente
- Presenza di condotte e stereotipie motorie ripetitive
- Dissociazione, come meccanismo di difesa.
- Paura di mantenere il contatto visivo, fino al totale evitamento
- Disturbi del sonno
- Forte esigenza di controllare le situazioni
- Sensazione costante di essere “fuori posto” senza però averne dei motivi razionali alla base.
Quali sono quindi le domande da porsi?
Si tratta di una forma di autismo dalla nascita? se si qual è il grado di compromissione del funzionamento e dello sviluppo del soggetto?
I disturbi dello spettro autistico sono un gruppo complesso di disturbi dello sviluppo cerebrale. Questo termine raggruppa condizioni come l’autismo, il disturbo disintegrativo dell’infanzia e la sindrome di Asperger, disturbi caratterizzati da difficoltà nell’interazione e nella comunicazione sociale e da interessi e attività limitati e ripetitivi.
Non tutte le forme di autismo infatti, sono associate a una disabilità intellettiva pertanto non tutte possono essere considerate “genetiche”.
Nelle persone con disturbi dello spettro autistico, il grado di abilità intellettiva è estremamente variabile e spazia da una compromissione grave a abilità cognitive non verbali superiori alla norma.
Le cause sono ancora poco chiare; le evidenze scientifiche suggeriscono che contribuiscano all’insorgenza dei disturbi dello spettro autistico vari fattori, sia genetici, sia ambientali, in grado di influenzare le prime fasi dello sviluppo cerebrale. (https://www.epicentro.iss.it/mentale/autismo).
La ricerca ha inoltre approfondito il ruolo di fattori di rischio non genetici. Il più rilevante sembra essere l’età avanzata dei genitori al momento del concepimento. Potrebbero entrare in gioco anche, ad esempio, alcune malattie della madre durante la gravidanza, la prematurità ed il basso peso alla nascita. Incerto il ruolo rivestito dalla carenza di alcune vitamine più chiaro quello dell’esposizione a farmaci ed inquinanti ambientali durante la gestazione (Surian, 2011).
Con l’etichetta “Disturbi dello Spettro dell’Autismo” il DSM identifica uno spettro di disturbi di gravità molto varia, che condividono lo stesso nucleo sintomatologico ma con espressioni fenotipiche spesso diversissime. Per questo la possibilità di trovare una causa unica per tutta la categoria di questi Disturbi non solo non è attualmente raggiunta, ma sembra anche poco plausibile. Nel caso di Disturbi così complessi, sembra più probabile che continueremo a parlare di più che cause dirette. Non conosciamo nessuna mutazione genetica comune a tutte le persone con Autismo ed assente in tutte le persone. Allo stesso modo, non conosciamo nessun fattore ambientale la cui esposizione corrisponda inevitabilmente allo sviluppo del Disturbo. (https://www.psicoterapiascientifica.it/cause-autismo/)
È Presente un Trauma accertato/accertabile nella vita del soggetto?
Il PTSD può essere conseguente al verificarsi di più traumi emotivi o, anche, ad una condizione di stress cronico causato da una disfunzione dell’integrazione sensoriale severa. Ad esempio, molti individui nello Spettro, non verbali, che presentano anche una condizione di difesa sensoriale importante, possono subire un trauma emotivo e fisico se esposti cronicamente ad una stimolazione sensoriale per loro insostenibile, che costituisce un insulto al loro Sistema Nervoso.
Il bambino non sa quando il “bombardamento sensoriale” si verificherà e questo lo rende estremamente vulnerabile e indifeso. Il vivere continuamente in una condizione di “FIGHT OR FLIGHT” (lotta o fuga) ha effetti a lungo termine sul Sistema Nervoso e porta l’individuo a combattere contro stress ed ansia per molti anni. (https://centroevoluzionebambino.it/2019/10/23/disturbo-post-traumatico-stress-ptsd-autismo/)
Qual è la Causa dei Problemi Sociali?
La persona che abbiamo di fronte sceglie di isolarsi volutamente oppure si isola perché non sa comunicare, non riesce/non può? Chi soffre di C-PTSD ha un livello di empatia normale, ha una “teoria della mente”, mentre chi è affetto da un DSA ha un livello di empatia carente o assente.
La teoria della mente (TOM) consiste nella capacità di capire le credenze, i desideri, le emozioni proprie e altrui, per spiegare il perché si mette in atto un comportamento.
Secondo Baron-Cohen, Leslie e Frith, le manifestazioni comportamentali che caratterizzano il Disturbo dello Spettro Autistico deriverebbero dall’Assenza di una Teoria della Mente.
I bambini o ragazzi con questo disturbo sarebbero incapaci di inferire gli stati mentali altrui (pensieri, opinioni, intenzioni) e utilizzare queste determinate informazioni per prevedere, interpretare e spiegare i comportamenti degli altri (cecità mentale). Di conseguenza, non riuscirebbero a stabilire un Contatto reale con gli altri, mostrando difficoltà nella comunicazione verbale, nell’interazione sociale e sviluppando comportamenti ossessivi, ripetitivi e stereotipati. (https://www.tieniamente.it/2020/07/autismo-sviluppo-teoria-della-mente/).
Chi soffre di un disturbo post-traumatico, comprende benissimo cosa pensano e dicono le altre persone ma sceglie di evitarle volutamente. L’auto-isolamento è un meccanismo di coping malsano. Gli individui con un DSA invece, sono carenti di una TDM e per questo anche se desiderano in alcuni casi connettersi con qualcuno pensano che sia impossibile.
Perché la persona non dorme?
Una persona con autismo potrebbe non produrre abbastanza melatonina per dormire bene. Con C-PTSD, i disturbi del sonno sono tipicamente causati da incubi e altri flashback.
Sovraccarico energetico
Le persone affette da un DSA si sovraccaricano a livello sensoriale “sentono tutto” a livello proprio “strutturale sono cosi” (rumori, luci, odori etc.) e necessitano di isolarsi per recuperare. L’ipervigilanza post-traumatica è differente così come l’iper-sensibilizzazione; esse dipendono dall’estenuante lotta del traumatizzato finalizzata ad evitare che possano esserci altri pericoli o banalmente ad allontanare i pensieri associati al trauma, i flashback o le zone in cui sono avvenuti i fatti e via dicendo. In molti casi le persone affette da un DSA in assenza di ritardo mentale o le personalità post traumatiche vengono definite tutte PAS (persone altamente sensibili), ma invito appunto a ricercare sempre le sfumature di significato all’interno di termini e condizioni che si somigliano, ma sono tutte differenti.
Preferenza per le routines
Le routines (intese come abitudini di vita) sono rassicuranti, tengono basso il livello di attivazione dei sistemi di allarme per il traumatizzato e di interferenza sensoriale o esecutiva nel caso dei DSA.
Differenti sono le stereotipie motorie, che sono un sintomo ansioso o/c comune a molte condizioni sia post-traumatiche che di introversione e di DSA avari livelli di gravità.
E tu hai mai capito a quale gruppo di ipersensibili appartieni?
Dottoressa Silvia Michelini