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L’ efficacia delle terapie somatosensoriali nel trattamento del trauma: Mindfulness, Yoga ed
EMDR

Come psicologa e criminologa clinica, mi trovo spesso a lavorare con persone che convivono con i
sintomi residui del trauma o con la sua cronicizzazione (C-PTSD Complex Post Traumatic Stress
Disorder), sia esso derivato da esperienze infantili, eventi traumatici singoli o prolungati nel tempo.
Queste esperienze non lasciano solo ricordi intesi come “fatti, e flashback”, ma si imprimono nel
corpo attraverso la memoria sensoriale ed emotiva, come se il trauma venisse registrato in
profondità, coinvolgendo i sistemi somatici, neurologici ed emotivi. In questo contesto, le terapie
somatosensoriali si stanno dimostrando uno strumento potente ed efficace per restituire alle
persone il senso di integrazione e benessere, lavorando sulla connessione tra mente e corpo o
meglio agendo sulla dissociazione che il trauma opera in tal senso.
Freud diceva che la traccia memonica traumatica era come “un frammento distaccato dalla
rappresentazione mentale, che vaga senza contestualizzazione nella memoria del paziente”.

(“Inibizione, sintomo e angoscia”; (1926): Freud esplora come il trauma possa generare un
“ammasso”; o una traccia mnestica isolata, non elaborata dalla psiche, che rimane intrappolata e
non integrata nella consapevolezza.).

Il corpo come “archivio emotivo” del trauma
Uno dei principi fondamentali delle terapie somatosensoriali è l’idea che il trauma non sia solo
un’esperienza mentale, ma anche e soprattutto fisica.

Il trauma si imprime nel corpo, nei muscoli, nel sistema nervoso e altera persino la postura di chi lo
subisce e ci convive. Il sistema nervoso autonomo entra in uno stato difensivo ( di ipervigilanza o
immobilizzazione), come se fosse bloccato in modalità sopravvivenza. Qui entrano in gioco le
terapie somatosensoriali: aiutano a “sbloccare”; il corpo, o meglio consentono al soggetto di entrare
a contatto con gli aspetti emotivi e dissociati della memoria traumatica piu che con la semplice
rievocazione dei semplici fatti, permettendo di elaborare e integrare l’esperienza traumatica.
(Bessel van der Kolk, spiega nel dettaglio questi concetti nel suo celebre libro The Body Keeps the
Score).
Stephen Porges, con la sua Teoria Polivagale invece, ha chiarito il ruolo del nervo vago e del
sistema nervoso parasimpatico nella regolazione della risposta al trauma. Ripristinare uno stato di
sicurezza corporea è essenziale per consentire alle persone di sentirsi di nuovo connesse a se
stesse e al mondo.

La Mindfulness: ritrovare il presente
La mindfulness è una pratica che invita a prestare attenzione al momento presente, senza giudizio.
Questa semplice, ma potente pratica, aiuta a interrompere il flusso incessante di pensieri intrusivi e
a riconnettersi al qui e ora. Per i sopravvissuti al trauma, la mindfulness è particolarmente utile
perché insegna a riconoscere e regolare le sensazioni corporee che spesso accompagnano i
flashback o gli stati di iperarousal.
Jon Kabat-Zinn, uno dei pionieri della mindfulness nella terapia, ha dimostrato che questa pratica
può effettivamente ridurre i livelli di stress e migliorare la capacità di resilienza. Nella mia pratica
clinica, ho visto come gli esercizi di mindfulness, la consapevolezza del respiro e/o il “body scanning” (che già si utilizzava nel training autogeno), aiutano i pazienti ade ntrare in contatto con
il loro corpo, ristabilendo una relazione positiva con esso.

Per questo motivo ho scritto un piccolo e-book sulla meditazione
“Siamo ciò che sentiamo”
Link:https://www.mondadoristore.it/Siamo-cio-che-sentiamo-Dottssa-Silvia-
Michelini/eai123000353879/?srsltid=AfmBOorPogOTV8B91qXyoE1ZqdVGLdUI1j1WSSrUoxMrbZ
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Lo yoga
Lo yoga offre benefici significativi nel trattamento del trauma. Attraverso la disciplina e il
movimento costante, l’assunzione di posizioni specifiche unite ad una respirazione consapevole, lo
yoga aiuta a riequilibrare il sistema nervoso autonomo, riportando il corpo ad uno stato di calma e
sicurezza.
Lo yoga può essere integrato nei protocolli di trattamento per il trauma perché aiuta a sviluppare
una maggiore capacità di tollerare sensazioni corporee ed emozioni difficili, favorendo la
regolazione emotiva e ampliando la finestra di tolleranza senza sentirsi sopraffatti. Ad esempio,
molte persone che hanno subito traumi trovano difficile “stare” nel proprio corpo. Tutti i loro
comportamenti, abitudini, parole sembrano essere finalizzati a dissociarli dalla possibilità di
riesperire sensazioni sgradevoli associate al trauma.

yoga come terapia

Lo yoga, con i suoi movimenti lenti e l’attenzione al respiro, è un modo sicuro per esplorare questa
connessione in modo graduale.
Una delle tecniche più efficaci è il trauma-informed yoga, una forma di yoga adattata alle esigenze
di chi ha vissuto esperienze traumatiche. Questa pratica pone l’accento sulla scelta e
sull’autonomia, evitando posizioni o approcci che possano innescare sensazioni di vulnerabilità o
di perdita di controllo.

EMDR: rielaborare attraverso il corpo e la mente
L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è una tecnica ideata da Francine
Shapiro, che combina la stimolazione bilaterale (come i movimenti oculari) con la rielaborazione
cognitiva ed emotiva delle esperienze traumatiche. Anche se inizialmente può sembrare una
terapia puramente mentale, l’EMDR ha un forte componente somatosensoriale.
Durante le sessioni di EMDR, i pazienti sono invitati a focalizzarsi – non solo sui ricordi traumatici –
ma anche sulle sensazioni corporee associate. Questo permette loro di rilasciare tensioni fisiche
immagazzinate e di integrare il ricordo traumatico in una narrazione più coerente e meno
disturbante.
Jaak Panksepp, con i suoi studi sul cervello emozionale, ha evidenziato come il corpo e le
emozioni siano profondamente interconnessi. L’EMDR sfrutta questa connessione, lavorando sul
sistema nervoso e sui circuiti emotivi per promuovere una guarigione profonda e duratura.

Un APPROCCIO INTEGRATO al Trauma.
L’ efficacia delle terapie somatosensoriali risiede nella loro capacità di affrontare il trauma su più
livelli: mentale, emotivo e corporeo. Mindfulness, yoga ed EMDR non sono solo tecniche isolate,
ma strumenti che possono essere integrati in un percorso terapeutico più ampio. Nella mia
esperienza clinica, combinare queste pratiche è particolarmente efficace per aiutare i pazienti a
sviluppare una maggiore capacità di autoregolazione, a ridurre i sintomi post-traumatici e a
ritrovare un senso di sicurezza interiore.
In conclusione, le terapie somatosensoriali ci ricordano che la guarigione dal trauma non passa
solo attraverso le parole, ma attraverso il corpo e la mente che lavorano insieme. Come professionisti della salute mentale, abbiamo il compito di offrire strumenti che rispettino la complessità dell’esperienza umana, permettendo ai pazienti di ritrovare il loro equilibrio e di riconnettersi con la vita in modo pieno e significativo.

Dottoressa Silvia Michelini