È Colpa mia? Colpa sua?
CAPIRE NON È «GUARIRE»
Abuso Narcisistico
Le diagnosi sono necessarie MA RIDUTTIVE e spesso possono rallentare il processo di RISOLUZIONE DEI CONFLITTI CON SE STESSI E GLI ALTRI, in particolar modo nel trauma da abuso narcisistico.
Tutti sul web, a leggere informarsi, diagnosticare, commentare…..tutto ormai è patologia, ogni minimo atteggiamento umano è divenuto un’etichetta, ivi inclusa la sofferenza, che viene disintegrata in tanti piccoli pezzetti per darle un nome preciso, spesso incomprensibile, ameno, che rimandi ad ALTRO DA SE.
Questo ci aiuta e vedere la nostra sofferenza meno COMPLESSA, ma crescere è proprio aumentare di complessità ed avere il coraggio di osservare le nostre ombre, NON SOLO RICERCARE LUCE anche se è salvifico, utile ed essenziale.
Articoli, corsi, manuali, testi, ci aiutano a dare un nome alla sofferenza, a contenerla in una cornice che ci fa sentire più sicuri, a ricercare IL COLPEVOLE, ma sempre al di fuori di NOI STESSI.
Questo ci fa sentire nel giusto (salvi), meno dispersi nel caos dell’incomprensione (soprattutto nei casi confusione correlati all’abuso psicologico), ma la DIAGNOSI, è un processo, un dialogo continuo e non un’etichetta indelebile e soprattutto NON RISOLVE L’EMIGMA DELLA COMPLESSITA’ UMANA.
Capire ci fa sentire più potenti, perché NOI SAPPIAMO e in questo modo, CI ELEVIAMO dalle bassezze istintuali, ma ecco che la conoscenza, così come la psicologia possono diventare UN’ARMA DI DIFESA NARCISISTICA che usiamo contro gli altri o peggio ancora contro di noi, il nostro ELMO DI MINERVA.
Anche io scrivo articoli, faccio video (presto :-D), corsi e mi conformo alla nuova Era, ma il mio scopo è incuriosire, interessare, fornire un appiglio, un sostegno momentaneo che conduca ad interessarsi alla terapia.
In terapia si cammina insieme ricercando la VERITA’ SOGGETTIVA di ognuno e dando voce all’unicità della VOSTRA SOFFERENZA, che non si riduce a un articolo, un corso o un articolo.
In una stessa personalità possiamo trovare moltissimi tratti, ma ognuno è unico, sfugge al controllo di un’etichetta e se ci siamo innamorati di una persona complessa e sofferente, se ci attraggono o attraiamo persone di un certo tipo o peggio ancora siamo costretti a relazionarci con questi a vita (genitori/figli), allora l’accettazione (non intesa come passiva rassegnazione, ma azione assertiva) e la consapevolezza sono l’unica strada possibile per uscire dalla stagnazione e la coazione a ripetere.
Questo cammino è possibile con chi ha l’intenzione e la passione di voler crescere DI COMPLESSITA’. Essere centrati su se stessi, non vuol dire diventare egoisti (ESALTAZIONE DELL’IO), ma mirare ad avere CONSAPEVOLEZZA EMOTIVA e non solo intellettiva.
Per questo chiediti, se hai capito di essere vittima di abuso narcisistico, di avere incontrato un/una manipolatore/trice, una personalità instabile, narcisista, border, istrionica (tutte quelle del cluster B), PERCHÉ’ PROSEGUI AD INTERESSARTI A STUDIARE, RICERCARE DIAGNOSI SU DI ESSA?
Questa fase DIAGNOSTICA, essendo appunto la diagnosi un dialogo, è un modo che usi per RESTARE ATTACCATO AL TUO PERSECUTORE INTERNO.
Quando in terapia vi suggerisco di “non limitarvi ad espellere le proglottidi/piccole parti del parassita, ma di persistere finché non sarà proprio il parassita a lasciare il vostro corpo” è questo che intendo…e cioè che “la guarigione arriva quando si espelle i parassita intero, L’OGGETTO NARCISISTICO INTERIORIZZATO..o meglio, l’immagine idealistica di VOI STESSI che il narcisista ha impresso dentro di voi convincendovi che sia legata a lui/lei e che non sia veramente qualcosa di vostro“. Dottoressa Silvia Michelini
Solo quando non sentirete più l’esigenza di RILEGGERVI/RILEGGERLI, RICONOSCERVI E RASSICURARVI, siete pronti alla fase successiva: L’ELIMINAZIONE DEL PARASSITA/OGGETTO NARCISISTICO INTERIORIZZATO.
“E’ questo il vero distacco, non da lui/lei che probabilmente non c’è mai realmente stato/a, ma DALL’IDEA CHE VOI VI SIETE FATTI VOI STESSI ATTRAVERSO LO SPECCHIO DEGLI OCCHI DEL NARCISISTA. Ci ostiniamo e ricercare quell’immagine di NOI INSIEME A LUI/LEI, quella favola che ci è stata promessa, perchè ricercare ossessivamente – e quindi CEDERE CHE QUALCOSA DA QUALCHE PARTE CI SIA STATO, fa certamente meno male che rendersi conto di essere stato gli unici ad esserci”. Dottoressa Silvia Michelini
Inoltre lo facciamo perché NON VOGLIAMO SENTIRCI PAZZI AD AVER VISTO sentito qualcosa che gli altri e ora anche la scienza ci dice, che non esiste siamo noi NEL GIUSTO, non siamo noi ad aver sbagliato….
Vogliamo essere certi/e, soprattutto perché siamo così auto sacrificali, idealisti e romantici, che NON CI SIA PROPRIO NESSUNA , NESSUAN CURA PER QUESTA PERSONA/AMORE.
Se ci fosse stata lui/lei, sarebbe ora con voi nella terapia di coppia, che sono certa, gli avete già proposto 456 volte.
La macchia della colpa instillata dal narciso, ha fatto presa.
Ancora ricercate inconsciamente le vostre colpe o le proiettate totalmente sull’altro.
La fissazione ossessiva sulla vita dell’altro, sui motivi per cui è diventato/a narcisista, non fanno altro che tenerti legata a lui/lei e soprattutto rifletti…. “Lui/lei ha messo quel seme in te, che germoglia anche in sua assenza, mentre con tutta probabilità lui/lei sarà già occupato/a ad investire su un altro OGGETTO GRATIFICANTE, voi state li a confermare la sua esagerata importanza.. Bingo… C’è ancora lui/lei sul podio delle vostre attenzioni”.
Che ci sia o non ci sia a quanto pare, ha ancora potere sulla vostra giornata!
Il dubbio ti rende ancora legato a lui/lei, ma soprattutto ti porta a diventare IL TERAPEUTA DELLA TUA COPPIA, quando l’unica terapia di cui hai bisogno è la tua, per riemergere, per crescere, per tornare a vivere.
Fare il piccolo investigatore ti porta a RAZIONALIZZARE ECCESSIVAMENTE la tua storia, distaccandoti dalle emozioni e quindi favorisce i meccanismi di scissione, che mantengono intatta la dinamica di abuso
Molti di voi mollano dopo aver espulso le proglottidi, ma il vero percorso inizia dopo che avete detto NO, che vi siete accorti di essere ammalati di questa parassitaria forma di amore….
E infatti restano nell’illusione di poter fare i piccoli terapeuti per gli amici riabilitando così la loro ferita narcisistica.. è invece dopo che vi siete liberati che parte il processo espulsivo e di rinascita VERO!






Buongiorno mi chiamo Deborah ho vissuto per 27 anni legata a un uomo narcisista che ho sposato quando avevo 17 anni purtroppo la diagnosi della sua patologia è stata la conseguenza del mio percorso dalla psicologa e adesso che sono divorziata da 2 anni e mezzo è vedova da due mesi devo ammettere che sento ancora di avere una dipendenza da lui nonostante io abbia avuto la forza di lasciarlo e di divorziare mi ritrovo a specchiarmi in quello che scrivi sul tentativo di trovare le cause del suo malessere o peggio ancora le tracce nel suo comportamento perpetrato per anni nel tentativo di avere almeno una prova che mi avesse amato Spero di avere la forza giorno dopo giorno di intervenire in un modo diverso sulla mia vita perché Voglio guarire
Ce la farai, sicuramente 🙂
Beh si io nn sapevo cosa fosse una identificazione proiettiva patologica.Nel mio caso e’ nato tutto nell’adolescenza.Ero al liceo e mia mamma usava irrompere violentemente accusandomi e se mi difendevo scappava disperata per le mie vili accuse.Di solito si rappresentava davanti a Terzi come Vittima e poi mi ritrovavo altre persone in posizione difensiva che mi accusavano.Si chiama colpevolizzazione della Vittima(questo e’ Mamma).Mio Padre è un mio caro Amico invece funzionavano diversamente ovvero disintegravano la mia mente seguendoli.In sostanza loro seguivano Te quando parlavo di qualcosa e all’improvviso irrompeva una rabbia spaventosa e attaccavano alcune cose che dicevo;appena entravo nel merito di xosa dicevo accusava violentemente Me si chiama in Retorica argumentum ad hominem ad rem e ad rem ad Hominem e infine ad Personam.Immaginate una persona accusata di qualcosa;quel qualcosa diventa un qualcuno e quel qualcuno sei Tu.In questo modo distruggi se li segui il senso di realta’ l’identità e le tue relazioni di oggetto(persone,pensieri,affetti..).Devastano tutto e la mente teme l’esperienza di seguire l’altro quando parla o pensa.Impara a fare lo specchio narcisistico.In sostanza se sei tu ti aggrediscono.Il problema e’ che esisti.Per loro l’altro da sé e’ qualcuno da distruggere in una competizione.La Vittima si identifica e purtroppo se crede che sia vero sara’ terrorizzata dalle competizioni (lavoro).La derealizzazione avviene grazie agli attacchi e agli ingressi drammatici,sinistri e alle accuse violentissime alternate a love bombing.La Vittima impara la patologica identificazione proiettiva cioe’ ci mettiamo nei panni di chi ci distrugge con un Io oramai spaziale senza corpo e individualizzato.
L’esperienza di contatto con un genitore bordeeline e un altro narcisista genera dolore ma dopo aver compreso come funziona la malattia,sebbene siano diversi i disturbi,bisogna comprendere come reagiamo?io personalmente con urla di disperazione e panico che poi erano le stesse emozioni di quelle del Genitore con una differenza:io venivo aggredito e lei se lo inventava!Se dici a queste persone cosa agiscono strillano e urlano ma non rispondo anzi dicono sei Tu;anche Tu!Cioe’ devono far in modo ossessionandoti che quello che provano loro,cioe” la distruzione interna e la sofferenza incarnata della disperazione sia dentro di Te per poter attivare il Genitore Punitico Onnipotente;l’esperienza e’ quella di sentirsi abbandonati disperati distrutti ed esposti alla catastrofe ma questo e’ possibile solo rievocando il dolore quando loro lanciano acuti di disperazione e scoppi di collera;quello crea il nucleo di cui parli ed e’ preverbale e scolla il nucleo di Se’ dalla funzione riflettente narcisistica;quando si scolla arriva il panico e se continuano a urlare poi arriva la depersonalizzazione e la derealizzazione e se quella violenza nn e’ piu’ assorbibile finisce nella realta’ e hai un Io diffuso;oltre nn sono andato perche’ credo ci sia la psicosi;superato questo trauma, il mio consiglio è concentrarsi sulla propria vita e agire il no contact.Il dolore nasce sempre da queste due urla ovvero disperazione e rabbia distruzione interna dito puntato(SEI TU)e negazione e riflesso:sei tu che..sei tu che..;altra cosa che fanno e’ scioccarti con una violenza improvvisa per generare sempre quella emozione di sofferenza interna xhe richiama a strillo di disperazione dolore e scoppio di collera;quello e’ il tasto il nucleo che attiva quello xhe ho letto qui.