Scritto di getto ascoltando: Twin Peaks Theme – Angelo Badalamenti
Ecco che arriva il Natale, da molti considerato il più bel periodo dell’anno, da altri il peggiore in assoluto: stress, disturbi psicosomatici, ansia, aumento del livello di conflitto percepito coi propri cari e depressione.
Il pranzo di natale riunisce tutta la famiglia (se c’è) intorno a un tavolo e rappresenta simbolicamente l’unione e la condivisione degli affetti più cari.
Il Natale arriva per ricordare a chi ha una famiglia che ce l’ha e chi non ha una famiglia che non ce l’ha o non ce l’ha mai avuta.
Si tratta quindi di un rito “rivelatore” del proprio stato di benessere affettivo, una parentesi che riduce gli stati dissociativi, ci costringe a guardare in faccia il nostro bambino interiore, ad entrare in contatto con la nostra solitudine (reale o percepita) e coi nostri traumi del passato.
Gli anni passano, ma quel bambino sta ancora – lì intrappolato nel corpo di un adulto – ad aspettare il suo “regalo”; sta aspettando davanti ad una porta chiusa che il suo papà torni, che la sua mamma lo guardi almeno per una volta con amore anziché disprezzo… sta aspettando che mamma e papà smettano di pestarsi, di insultarsi e si accorgano, finalmente, che qualcuno sta piangendo di là…Forse quel bambino oggi, cerca il dolore di quando era piccolo perché infondo è l’unica cosa che ancora lo fa sentire vivo, forse è arrabbiato e sta ancora cercando l’approvazione di quel genitore cattivo e sadico o forse ha deciso di vestire i suoi panni… ma una cosa è certa.. nessuno gli ridarà il suo Natale.
Da un punto di vista “formale” anche chi non ha dei rapporti idilliaci coi propri familiari è “costretto” dagli eventi o dal senso di colpa ad adeguarsi ad un copione, magari proprio quello della famiglia d’origine dalla quale ci si è voluti distaccare o che è stata più motivo di sofferenza che di gioia.
Le dinamiche affettive disfunzionali (familiari o di coppia) si intensificano perché in questo periodo dell’anno, trovano terreno fertile (cene, visite dei parenti, obblighi formali di omaggiare i nostri cari con dei regali… etc.) e a risentirne maggiormente sono le personalità post-traumatiche, evitanti, ambivalenti (ansiose e depressive) e più che mai gli appartenenti al cluster B e i loro parenti o partner.
Per i narcisisti, i borderline, gli istrionici…il Natale è un periodo terribile, perché mantenere intatta la maschera di perfezione diventa più difficile: da un lato riaffiorano i vecchi rancori del bambino ferito deluso, che si sentirà solo triste e sconsolato, dall’altra si apre un ottimo palcoscenico per drammi, manipolazioni, capricci ed egocentrismi. Da un lato ci si distacca dal frenetico mondo dell’intrattenimento nevrotico occidentale fatto di lavoro, palestra e mille impegni, per “spostarlo” su improvvisi obblighi familiari con l’angusto presagio di dover tenere fede al mito della “famiglia del mulino bianco”.
Il Natale, con il suo “babbo” è un “padre” simbolico che arriva una volta l’anno e ci mette tutti con le spalle al muro.
Ecco quindi il conflitto: “devo ossequiare tutti i doveri familiari, incarnare veramente il ruolo che generalmente scimmiotto (ma che di base mi pesa e detesto), nel film a cui partecipo quale attore e sceneggiatore a fini utilitaristici (famiglia/coppia) per questo me la pagherete cara, sfogherò ogni mia frustrazione su di voi, mi vendicherò in modo subdolo, vi metterò a disagio, vi farò fare brutta figura e soprattutto sarò geloso/a di chiunque in questo giorno avrà più attenzione di me”.
Non è raro che i narcisisti siano gelosi dei bambini (i loro stessi figli, fratelli, nipoti), che si mettano in competizione con loro e che regrediscano in modo palese a stati infantili disforici attuando condotte comportamentali ambigue, dispettose, conflittuali e sadiche.
Dover passare il natale coi narcisisti è doloroso, impegnativo, stressante e complesso.
Se generalmente vi sentite soli, in questo periodo loro si impegneranno per farvici sentire di più, saranno più tormentosi, vi tenderanno delle trappole per generare drammi e succhiare energia o tenderanno a farvi sentire ancora più in colpa del solito per qualche vostro imperdonabile comportamento o presunta mancanza di rispetto.
Non va bene nulla, gli ospiti, la tavola, il regalo, l’orario della cena… nulla.
La verità è che i narcisisti vorrebbero scappare dalle loro responsabilità di coppia o genitoriali, ma si sentono costretti a farlo per formalità, etichetta e perciò quale migliore occasione per generare qualche litigio e darsela a gambe? Gli istinti di fuga triplicano e le sue strategie sono messe in atto per “sabotare le festività”.
Ecco allora che non si presenteranno alle cene, avranno reazioni rabbiose, saranno sfuggenti, capricciosi e con molta probabilità vi lasceranno soli o vi rovineranno le giornate.
La loro tendenza distruttiva in questo periodo è ai massimi livelli: far saltare i programmi o gli appuntamenti, rovinare l’atmosfera è una prova di indiscusso potere sugli altri.
Chi è sposato coi narcisisti o ce li ha come genitori, in questo periodo li potrà ammirare esibirsi nello show delle bugie, delle recriminazioni, della svalutazione e del criticismo oppure del “malore improvviso” (per le versioni covert genitoriali o istrionico manipolatorie).
COSA ASPETTARSI?
Coppia (partner ufficiali, amanti, scimmie volanti, fonti primarie, secondarie, terziarie ed eventualmente tutto l’harem):
- Sparizioni improvvise
- Fughe e tradimenti
- Assenze a cene, feste o incontri programmati
- Regali brutti
- Crisi depressive (si mettono a letto)
- Abbandono pre-natalizio con ripescaggio dopo le feste.
- Critiche e capricci
- Aumento del livello di tensione in casa
- Provocazioni, sarcasmo, battutacce
- Scarsa attività sessuale
- Tentativi di hoovering
- Drammi e outburst emotivi
- Attacchi diretti al legame
- Nessun supporto pratico (vi osservano sadicamente sfiancarvi per tutto).
- Malumore costante e musi
- Ritardi, improvvisate, cambi di programma.
Famiglia (genitori overt/covert che stanno insieme e/o separati, nonni, zii, cugini, fratelli)
- Telefonate continue per l’ansia dei preparativi
- Confusione sulle versioni dei fatti (papà dice A, mamma B, nonno C).
- Lamentele sulla scarsa collaborazione o presenza in qualità di figli
- Ansia da prestazione
- Ansia anticipatoria
- Regali brutti
- Lamentele sui regali ricevuti
- Conflitti continui in merito ai parenti a cui far visita o su parenti che ritengano preferiate e favoriate rispetto a loro.
- Accese discussioni durante le cene
- Drammi improvvisi: malori, uscite di scena improbabili, indignazioni varie per qualche presunta mancanza di rispetto.
- Depressione dei genitori (madri che si mettono a letto, si sentono male a cena, che stanno male per lo stress, padri ipocondriaci o assenti durante le tavolate).
- Ricatti emotivi ed affettivi
- Minacce
- Litigi accesi e ambivalenza affettiva: vi criticano, vi fanno scenate e 5 minuti dopo si vogliono fare la foto con voi sorridenti.
- Attacchi al legame diretti oppure passivo aggressivi (si dimenticano di apparecchiare per voi, vi cucinano ciò a cui siete allergici… etc.).
- Manipolazione sui sensi di colpa: “dopo tutto quello che abbiamo fatto per te/che ho fatto per te, tu per noi/me fai solo questo”.
- Scenate sui regali ricevuti con giudizi negativi o musi.
- Pianti o show drammatici a tavola sul passato, le loro sofferenze o simili.
Il dolore dei narcisisti traumatizzati è profondo perché davanti a quell’albero rivedono quel bambino deluso, vulnerabile, solo e triste, scorrono come fotogrammi disconnessi le immagini dei litigi dei loro genitori, delle scenate, del dolore delle botte e la rabbia è tantissima…qualcuno deve pagare e quel qualcuno siete voi.
Voi che li amate e come osate farlo! L’unica ragionevole spiegazione che si sono dati per la loro solitudine è il fatto di non essere amabili, che NESSUNO È CAPACE DI AMARE. Come potete esporli ad una tale vergogna.? loro non sono capaci di provare gioia, ma gli altri ci riescono! tutti gioiscono. Loro si sentono come il Grinch che guarda incazzato fuori dalle finestre delle case, che si sente solo e non amabile, tronfio della sua cattiveria e assopito nei suoi programmi di devastazione del natale per tutti. Perché d’altronde se non sono felici loro, non deve esserlo nessuno.
Un dolore forte gridato al mondo nel mondo più sbagliato possibile.
Imparate a distaccarvi, imparate e mettere dei confini, non è possibile fare nulla tranne prendervi una vacanza dal 20.12 al 09.01 oppure prevedere queste condotte sulla base degli anni precedenti.
A loro tutto passa poi, a voi no….
Imparate a proseguire le vostre serate, a comprendere che si tratta di “capricci”, metafore messe in scena attraverso di voi, imparate ad avere compassione per queste maschere di dolore.
Non vuol dire subire, non vuol dire perdonare, non vuol dire accettare, ma significa (ove non sia possibile distaccarsi definitivamente) elevarsi ad una posizione di superiorità affettiva, capire i propri limiti ed osservarli, perché solo chi si è affacciato in quel vuoto conosce gli occhi del terrore, l’impotenza della cecità emotiva, ma anche la forza più potente dell’amore, quello che voi riuscite a provare, mentre loro, no.
BUON NATALE
Dedicato a: Daniele Vitale, mio collega e caro amico, D.D, Martina F, Valentina A, Silvio, Prog e a tutti i pazienti, i collaboratori e gli amici che (anche senza saperlo), mi hanno sostenuta nel 2021, un anno difficile per tutti…
Dottoressa Silvia Michelini
Buona sera dott.ssa, leggendo il blog sono rimasta molto colpita da come ha spiegato il profilo di un narcisista,Mi piacerebbe approfondire l ‘argomento perché ho un figlio di 22anni e ho riscontrato delle caratteristiche simili in lui.La ringrazio .
Dottoressa..
Senza parole…
Mi era sfuggito questo articolo di una verità disarmante,assoluta
Arriva dritto al cuore..mi arriva il dolore potente e l’abbraccio
Grazie Dott.ssaMichelini
Buon Natale
Tutto azzeccatissimo! Festività rovinate. Ora mi è tutto estremamente chiaro e lampante. Vengo da una famiglia disfunzionale e ho sempre tentato di fate di tutto per I miei famigliari per festeggiare al meglio, per vedere poi tutto in frantumi da lui… Grazie. Ora sarò più consapevole
Non bisogna frequentarlo oppure frequentarli il minimo indispensabile!!!
Sante verità non so cosa scatta nei narcisisti quando devono presenziare a feste, gite ,
compleanni, peggio se organizzate da te
Devono sempre trovare il classico pelo nell’uovo ammutolirsi e rovinarti la serata
Anche perché guai se ti diverti e lui no
Ma il peggio è che più gli fai capire o solo ti giustifichi sulla banalità della cosa più ti rendi conto che non ti comprende è che ormai l’hai perso perché già è entrato nel suo mondo infantile di bimbo incavolato .
Tutto diventa difficile quando accanto hai un uomo del genere ti rendi conto che alla fine non hai un compagno o un marito ma un bambino capriccioso da accudire che l unica loro arma di difesa quando si vedono accusati è quella di punirti con silenzi e allontanamenti